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foto del mese: maggio 2019

Ritratto di Gaetano Filangieri in divisa militare. Incisione da disegno,
tratto dalla rivista Poliorama Pittoresco del 1838 di autore sconosciuto

Il Maggio dei Monumenti 2019 numero XXV, che ha come titolo
Il diritto alla felicità. Filangieri e il ‘700 dei Lumi”, si articolerà in una serie di iniziative legate ai luoghi dove visse e operò Gaetano Filangieri, oltre a mostre e convegni con al centro i principi illuministici tratti dalla sua opera. Filangieri è una figura di primo piano nell’Europa della seconda metà del Settecento: riceve a più riprese Goethe e intrattiene rapporti con il fior fiore dell’intellettualità europea. I suoi lavori vengono tradotti in molte lingue straniere (Venturi 1962). La sua opera principale, La scienza della legislazione, è una costruzione intellettuale lucidamente utopica e al contempo tecnicamente raffinata e moderna; tra l’altro, essa mette in rilievo l’interdipendenza delle leggi della politica e dell’economia, delinea un’analisi del sistema economico aperta alla concorrenza e al libero scambio, e individua per l’Europa e per Napoli l’urgenza di una radicale riforma agraria.
Gli scritti del filosofo napoletano ispirarono la gloriosa e breve esperienza della Repubblica Napoletana del 1799 e influenzarono profondamente il pensiero di Benjamin Franklin con cui fu avviato un intenso carteggio che ispirò la stesura della Costituzione degli Stati Uniti d’America .

Gaetano Filangieri nacque a Cercola, presso Napoli, il 18 agosto 1752, terzogenito di Cesare, principe di Arianello, e di Marianna Montalto dei duchi di Fragnito. Nella sua infanzia, al primo approccio con lo studio, la pedanteria dei precettori indusse in lui un tale rigetto che i genitori ebbero a dire al nuovo precettore, Luca Nicola De Luca, «che poco o nulla curato si fosse di lui, poiché dimostrava sì poca inclinazione alle lettere, che altra speranza non rimanea che di consegnarlo a Marte» (L. Giustiniani, Memorie storiche del cavalier Gaetano Filangieri, in G. Filangieri, La scienza della legislazione, 1789 [ma 1799]). Il precettore, dedicatosi esclusivamente ai fratelli di Gaetano, rimase però colpito quando egli risolse in vece loro una dimostrazione di geometria. Da allora De Luca – ecclesiastico intellettualmente vivace, grande estimatore di Antonio Genovesi – prese a cuore la formazione del giovane che progredì negli studi evidenziando straordinarie potenzialità.

Seguendo il rituale dei figli cadetti, nel 1759, a sette anni, Filangieri è sottotenente del reggimento di fanteria Abruzzo Ultra, nel 1760 alfiere del reggimento Principato Ultra e nel 1768 tenente. Ma già nel 1769 chiese e ottenne la dimissione dalla carriera militare per dedicarsi alla formazione letteraria e giuridica.

Nel 1776 il ministro Bernardo Tanucci venne esautorato e da allora le aspirazioni riformiste furono via via disattese. Il disagio di Filangieri a corte è espresso in molte occasioni: «La mia vita molto ritirata non mi garantisce del contatto degli ippocriti e de’ malvagi di professione» (lettera a Friedrich Münster, 1787). Tanto che nel 1782 manifesta a Benjamin Franklin l’aspirazione a lasciare Napoli per approdare in Pennsylvania, a Filadelfia, l’agognata «città dei fratelli», ove sogna di partecipare alla realizzazione di quell’ordine ideale che è proprio l’oggetto della sua Scienza della legislazione.

È questa una pulsione che lo vide ispiratore e partecipe – sia pur da lontano – della fondazione in Calabria di una nuova Filadelfia sulle rovine del villaggio di Castelmonardo, distrutto dal terremoto del 1783. Un’avventura massonica, complessa, nella quale antropologia, politica e urbanistica si intrecciano per realizzare nella Magna Grecia una ‘città dei fratelli’ gemella di quella fondata da William Penn nel «Nuovo Mondo» (Pennsylvania) .

Nel 1788, con il permesso reale, Filangieri si trasferiva nel castello della sorella Teresa a Vico Equense nella speranza di trovare sollievo, nel clima della costiera sorrentina, dalla tisi che l’aveva colpito sin dal 1781; qui venne a mancare l’11 luglio, a soli trentasei anni.

L’ultima lettera di Franklin, che accompagna una copia della Costituzione degli Stati Uniti, raggiunse Filangieri ormai morente; a rispondere all’amico americano sarà la vedova, informandolo del triste evento.

Il 20 settembre di quell’anno le logge napoletane di rito inglese celebrarono in onore di Filangieri una messa massonica, durante la quale venne ricordato dagli amici più intimi (Francesco Mario Pagano, Donato Tommasi e Domenico Cirillo), in un clima di intensa e commossa partecipazione.

Ma la vicenda napoletana di Filangieri non poteva concludersi con la morte; dieci anni dopo, il 1° giugno 1799, negli ultimi giorni della Repubblica napoletana, una solenne seduta della Sala di istruzione fu dedicata alla sua memoria. Ciò costerà alla sua famiglia l’esilio in Francia, dove nel 1800 i figli e la vedova – con decreto del 20 brumaio, anno IX – furono adottati dalla Repubblica, e l’allora primo console Napoleone Bonaparte rese omaggio a «ce jeune homme, notre maître à tous».

I frutti delle eccezionali capacità intellettuali di Filangieri non avevano tardato a manifestarsi. Non ancora ventenne, nel 1771, egli espone infatti un progetto sull’educazione al letterato svedese Jacob Jonas Björnståhl, allora in visita a Napoli, che ne fa grandi lodi nelle sue lettere; nel 1772 invia a un influente studioso palermitano, l’abate camaldolese Isidoro Bianchi, un testo sulla Morale de’ legislatori, nel quale sono evidenti le anticipazioni dei temi che saranno poi oggetto della Scienza. Nel 1773, in occasione del suo unico importante viaggio fuori Napoli, intrapreso per incontrare lo zio Serafino, allora arcivescovo di Palermo, conosce di persona e instaura una solida amicizia con l’abate Bianchi, che lo definirà «ape operosa».

Nel 1774 dedica al ministro Tanucci le Riflessioni politiche su l’ultima legge del sovrano, che riguarda la riforma dell’amministrazione della Giustizia, nelle quali argomenta con lucidità e forza il suo appoggio alla prammatica con cui si impone ai magistrati del Regno di produrre la motivazione scritta delle sentenze promulgate. È un’adesione entusiasta all’azione del ministro ‘filosofo’ che anticipa quanto Filangieri sintetizzerà nella Scienza della legislazione con l’efficace motto «la filosofia in soccorso de’ governi».

Nel 1780 pubblica i primi due volumi di quest’opera, «ed il Sovrano per vieppiù incoraggiare l’Autore e studj così laboriosi e geniali gli conferì una Commenda, ed un Priorato dell’ordine Costantiniano» (D. Martuscelli, Biografia degli uomini illustri del regno di Napoli, 1819). La Scienza è l’opera della maturità; in essa confluiscono e vengono sviluppate tutte le suggestioni e le anticipazioni dei suoi lavori giovanili.

È in questi anni che Filangieri aderisce alla massoneria di rito inglese, una militanza che lo porterà al ruolo di Gran maestro e a intessere una fitta rete di relazioni in Europa e nel Nuovo Mondo. In particolare, solida è la relazione a distanza con Franklin, che durante il suo soggiorno a Parigi, negli anni della guerra di indipendenza americana, fu autorevole membro della loggia Les neuf sœurs.

La Scienza, avversata dai circoli del potere napoletani e condannata nel 1784 dalla Congregazione dell’Indice, ebbe subito una fortuna enorme in Italia, con testimonianze di stima di eminenti contemporanei come Bianchi e Pietro Verri (che gli scrisse: «ho sentito la voce di Ercole nelle pagine della Scienza della legislazione»), e un’altrettanto consistente in Europa, con gli encomi della Società economica di Berna (noto centro di cultura fisiocratica) e le traduzioni tedesca del 1784, francese del 1786, spagnola e – parziali – russa e svedese. Franklin ricevette a più riprese copie dei diversi volumi della Scienzagrazie a Luigi Pio, segretario dell’ambasciata del Regno di Napoli in Francia.

L’interesse di Franklin ha risvolti anche operativi: egli infatti considera il lavoro di Filangieri un modello cui ispirarsi sia per la redazione della legislazione criminale in Pennsylvania sia per la più impegnativa missione di elaborare la Costituzione del nuovo Stato federale. Si stabilisce tra i due un rapporto epistolare, e Franklin fa pervenire a Filangieri il testo Constitutions des treize États-Unis de l’Amérique (Il mondo nuovo e le virtù civili, 1999; Embassy of Italy 2011). La copia commentata da Filangieri (al pari di iniziali stesure di altri due progetti: Nuova scienza delle scienze Istoria civile e universale perenne) è andata smarrita, forse distrutta nel saccheggio e rogo del suo palazzo che fecero seguito alla caduta della Repubblica napoletana nel 1799.

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